Un unico filone di inchiesta declinabile però in almeno tre modi distinti: Global Health, multiculturalità, conflitti. Si tratta di tre proposte, di tre possibili prospettive di indagine di un unico tema: la sanità. La necessità di pensare alla salute in un modo innovativo, passando dalla sanità plurale alla sanità globale, fa ormai parte dei valori acquisiti dalla collettività. Tener conto della trasformazione della società, nel solco della preconizzazione di Habermas e Taylor diviene obbligatorio. Anche la linea di frontiera della medicina si sposta determinando il nascere di un nuovo settore di studio: la medicina di confine. La scienza è disponibile anche a mettere in discussione strumenti ormai acquisiti in nome del progresso e del bene della collettività. Per nessuna ragione però possono essere accettate dinamiche che si basino sulla violenza e ripudino il dialogo come strumento naturale di scambio e confronto. Di questo si occupa il rapporto CIRS di quest’anno. Non in un pot-pourri disordinato e casuale, ma una rappresentazione strutturata di esperienze spesso molto diverse tra loro, con un preciso filo rosso che le collega tutte. Quello, come si è detto, che rannoda le conoscenze attraverso il denominatore comune del progresso scientifico.
Premessa di: Ugo Giorgio Pacifici Noja
Introduzione di: Marco Diani
Postfazione di: Gian Stefano Spoto
Contributi di: Adriano Acciarino, Badia Albayati Barrionuevo, Luca Bello, Giancarlo Ceccarelli, Fausto Ciccacci, Massimo Ciccozzi, Sofia Colaceci, Gabriella D’Ettorre, Sara Fariello, Anita Fortunato, Fiammetta Gervasoni, Noemi Giannetta, Viola Liberale, Barbara Mangiacavalli, Giorgia Mascioli, Alessandra Minello, Rossana Olivieri, Agostino Pendola, Francesco Petrucciano, Ottavio Secchi, Rumjana Bojidarova Stefanova, Antonella Tarantino