Chiese nuove e adeguamenti liturgici. Dove le armonie, dove i dissapori
A 60 anni dal Concilio Vaticano II, che cosa si può dire del modo in cui la riforma liturgica e l’apertura alla cultura contemporanea hanno influito sull’arte e sull’architettura delle chiese? Dobbiamo ritenere che queste siano destinate all’emarginazione nelle periferie o a essere degradate a presenze museali nei centri storici? C’è qualcosa che si può fare perché tornino a essere il cuore della città, come sono state in tutta Europa dal IV al XX secolo?
Una disamina dello spazio architettonico destinato al culto sarà l'oggetto del confronto tra Andrea Dall’Asta SJ, già direttore della Galleria San Fedele di Milano, e Leonardo Servadio.
Qui i dettagli dell'evento.
Architettura e liturgia
Come interpretare l’architettura delle chiese contemporanee, nel travaglio della ricerca di nuove modalità espressive, in città soffocate dai flussi di traffico e dall’incombere delle edificazioni? E come rendere coerente il loro disegno con le indicazioni emerse dal Concilio Vaticano II? Il volume, imperniato sul tracciato delle due Note pastorali del 1993 e del 1996 sulla progettazione di nuove chiese e sull’adeguamento di quelle esistenti, è inteso a mostrare in che modo l’arte del progetto ha cercato di interpretare questo tema, la cui particolare complessità deriva dalla densità di significati che nelle chiese si assommano.
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