György Lukács
György Lukács (1885-1971), in gioventù discepolo e amico di Max Weber, già affermato “critico della cultura”, in seguito alla Rivoluzione d’Ottobre aderì al marxismo, di cui riscoprì i temi dell’alienazione e della reificazione di merce, battendosi al contempo per una politica non settaria. Al consolidarsi del campo socialista, di cui divenne presto il maggiore esponente filosofico, risalendo al retroterra hegeliano del marxismo, adottò la prospettiva dello sviluppo dialettico del pensiero, additando come avversario l’irrazionalismo, di cui indagò le filiazioni filosofiche e le propaggini politiche. Nella fase ultima della sua riflessione filosofica evidenziò il carattere manipolatorio del capitalismo, premonizione dell’odierno irrazionalismo tecnologico, senza però mai perdere la fiducia nell’intuizione razionale quale forza irresistibile della vita in progresso.