La raccolta e la traduzione di frammenti di testi e articoli di Étienne-Jules Marey, fisiologo francese, vuole testimoniare gli obiettivi della sua ricerca scientifica, le sue proposte metodologiche e le sue invenzioni tecniche, con particolare attenzione alle ricerche e agli esperimenti svolti a Napoli, dove lo scienziato trascorse lunghi periodi dagli anni Settanta dell’Ottocento fino alla fine del secolo. Il contesto ambientale napoletano rese possibili importanti avanzamenti teorici sostenuti da verifiche sperimentali e invenzioni tecniche. In particolare il passaggio, avvenuto negli anni Ottanta dell’Ottocento, dal metodo grafico a quello fotografico nella riproduzione del movimento animale e umano, che Marey definì cronofotografia, fu fondato su alcuni esperimenti realizzati a Napoli. Qui Marey ad esempio costruì e utilizzò un acquario all’aperto con sfondo marino e un fucile fotografico che permetteva di riprodurre il volo di colombi e gabbiani. Il rapporto con il contesto ambientale fu certamente ispirato e sostenuto anche dalle attività e dagli scopi della Stazione Zoologica di Napoli, fondata da Antohn Dohrn, con il quale Marey ebbe rapporti molto amichevoli. L’introduzione ricostruisce il percorso scientifico-sperimentale di Marey a Napoli, con il sostegno essenziale delle lettere che egli scrisse da Napoli al collaboratore Demenÿ che risiedeva a Parigi.