Florilegio e studio della letteratura vesuviana

(1631-1799)

Il libro si propone di illustrare alcuni aspetti testuali e linguistici di scritti prodotti nel XVII e XVIII secolo (editi e inediti) aventi come denominatore comune il Vesuvio. Il terminus a quo è il 1631, cioè l'anno dell'eruzione che segnò uno spartiacque nella storia geologica del Vesuvio in età moderna: la ripresa e continua attività del vulcano favorì, infatti, la stratificazione della memoria geologica e consentì la nascita di una letteratura a tema vesuviano. A partire dalle eruzioni della seconda metà del XVII secolo gli scritti inerenti al Vesuvio e al monte Somma assunsero forme testuali, strutture sintattiche e un lessico che possiamo, seppure con cautela, definire scientifici. I generi testuali, le lingue coinvolte e il lessico documentano i cambiamenti che intervengono nella ricerca vulcanologica, pienamente matura nella generazione nata intorno alla metà del secolo XVIII. Il termunus ad quem, puramente convenzionale ma non arbitrario, è il 1799, l'anno della morte di Ascanio Filomarino duca della Torre (1751-1799), personaggio che maggiormente influenzò le ricerche geologiche e vulcanologiche nell’ultimo decennio del secolo e che, forse, avrebbe traghettato la scienza vulcanologica nel nuovo secolo (come fece, in effetti, Teodoro Monticelli, nato anch'egli intorno alla metà del Settecento e morto nel 1845, l'anno in cui si tenne a Napoli il VII Congresso degli scienziati italiani).


Antologia di testi a cura di: Rosa Casapullo
3. Cultura meridionale
Formato: 14 x 20 cm

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    Formato Digitale: PDF tablick

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