Anna Kuliscioff

Anna Kuliscioff, il cui vero nome è Anja Rosenstein, nasce in Crimea nel 1854, in una famiglia benestante di commercianti ebrei. Amante dello studio, nel 1871 decide di seguire i corsi di Filosofia presso l’università di Zurigo, dove la sua vita comincia a contrassegnarsi da una continua lotta per la libertà. Costretta a rimpatriare per ordine dello zar, Anna aderisce alla cosiddetta “andata verso il popolo”: è il periodo dell’utopia rivoluzionaria, durante il quale la Kuliscioff, come reazione al dispotismo zarista, si convince della necessità dell’uso della violenza nella lotta politica. Fugge in Svizzera nel 1877 e conosce Andrea Costa, di cui diviene compagna. Esule in Italia, aderisce al marxismo e condivide con Filippo Turati (cui si unisce dal 1885) la direzione di «Critica sociale». Esponente della corrente riformista del Partito socialista, prende parte attiva al movimento per l'emancipazione delle donne e interviene con passione nel dibattito sui diritti delle lavoratrici e sul suffragio femminile, entrando più volte in polemica con il proprio partito e con lo stesso Turati. Neutralista convinta, dopo la guerra combatte il massimalismo socialista. Muore il 27 dicembre 1925; il suo funerale, a Milano, è accompagnato dalla violenza scatenata da alcuni fascisti, di cui in vita era stata fiera e rigorosa oppositrice.